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Le riflessioni di Giambattista Mancini, maestro di canto alla corte di Vienna. Commento del grande trattato di canto settecentesco

Le riflessioni di Giambattista Mancini, maestro di canto alla corte di Vienna. Commento del grande trattato di canto settecentesco
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42 punti carta PAYBACK
Brossura:
96 Pagine
Editore:
Armelin Musica
Pubblicato:
23/07/2018
Isbn o codice id
9788899619190

Descrizione

In questo trattato di Giambattista Mancini troviamo espresse in maniera lucida, riconducendole alle loro vere cause, le più importanti prescrizioni tecnico-vocali della scuola di canto italiana storica. Ad esse continueranno a ispirarsi i più grandi cantanti non solo del Settecento, ma anche dell'Ottocento e persino alcuni del Novecento, come Caruso, Pertile, Gigli e Lauri Volpi. A partire dalla seconda metà dell'Ottocento questa superiore concezione tecnico-vocale dovrà cedere il passo a una diversa concezione, meccanicistico-foniatrica, inaugurata da M. Garcia jr, che metterà al centro dell'apprendimento del canto il controllo muscolare diretto e localizzato, invece che indiretto e olistico, della voce. Ad quest'ultima dobbiamo l'affermarsi due falsi storici, tra loro collegati: l'idea che il meccanicismo muscolare rappresenti un'evoluzione rispetto alla tecnica belcantistica e l'idea che il repertorio tra 800 e 900 si debba cantare utilizzando questo grossolano tipo di tecnica vocale. La semplice lettura del trattato di Mancini sarà sufficiente a spazzare via come banali luoghi comuni pseudo-scientifici le idee portanti del moderno meccanicismo vocale foniatrico.